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Sclerosi Multipla
Patologia degenerativa

Esercizi per l'arto superiore
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Migliorare l'agilità delle dita tramite il miglioramento della motricità fine.




Per chi convive con la sclerosi multipla la riabilitazione è un percorso fondamentale che diventa importante fin dalle prime fasi della malattia. I percorsi riabilitativi consentono di agire sia sulla disabilità motoria, con attività come la fisioterapia, che su aspetti cognitivi e psicologici. L’approccio interdisciplinare fa sì che si possano contrastare in maniera ottimale i diversi sintomi sperimentati da chi ha la sclerosi multipla durante il decorso della malattia. Il fine di queste attività è il miglioramento della qualità di vita del soggetto.
Cosa vuol dire fisioterapia?
La fisioterapia rientra a pieno merito nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle aree muscolo-scheletriche, neurologiche e viscerali. Già Ippocrate e successivamente Galeno adoperavano trattamenti terapeutici servendosi di mezzi fisici, come i massaggi e l’idroterapia, allo scopo di ristabilire il normale stato di salute o il suo massimo possibile a seguito di un forte trauma.
Oggi i trattamenti fisioterapici hanno come obiettivo principale la riduzione o l’annullamento del dolore e degli altri sintomi che causano sofferenza negli individui che ricorrono a questo tipo di riabilitazione.
Nella sclerosi multipla, la fisioterapia come attività riabilitativa ha evidenziato miglioramenti di diverse funzioni motorie dei pazienti, tra cui la forza, la resistenza allo sforzo, la capacità di camminare e l’astenia.
Quali sintomi della sclerosi multipla è possibile alleviare con la fisioterapia ?
Per le persone con SM non esiste un approccio univoco alla fisioterapia. Il percorso per contrastare in maniera efficace i sintomi motori che si presentano con il decorso della malattia richiede un vero e proprio lavoro di squadra con l’intervento di un team multidisciplinare, capeggiato dal fisiatra, colui che ha il compito di coordinare i diversi interventi tecnici e di individuare le strategie riabilitative più efficaci per il paziente. Nell’ambito di un percorso riabilitativo neuromotorio egli è affiancato da un fisioterapista o da un terapista occupazionale, che si dedica alla riabilitazione degli arti e della postura, aiutando il paziente a compiere moltissime attività quotidiane come cucinare, vestirsi, lavarsi, scrivere e mangiare.
Fatica (o astenia)
Il senso di stanchezza o fatica, conosciuta come astenia, è una condizione che chi ha la sclerosi multipla sperimenta piuttosto spesso. Si manifesta con uno stato di debolezza generale.
Esistono diversi approcci riabilitativi volti a migliorare gli effetti di questo sintomo: è possibile, ad esempio, programmare dei momenti di riposo nell’arco del giorno o seguire uno specifico addestramento neuropsicologico.
Spasticità
Gli spasmi, cioè le contrazioni involontarie e anomale dei muscoli, rappresentano uno dei sintomi più frequenti della sclerosi multipla. Per valutare in che maniera gestire la spasticità è necessario un approccio multidisciplinare, con un confronto attivo tra neurologo, fisiatra e fisioterapista: in alcuni casi, la spasticità non è del tutto negativa, perché aiuta la persona con SM ad avere una maggiore stabilità alle ginocchia e facilita il cammino, ma in altri condiziona notevolmente la funzionalità dei movimenti e la qualità di vita.
Lo stretching, ossia la distensione e l’allungamento dei muscoli, è tra le tecniche di riabilitazione maggiormente impiegate quando la spasticità è di grado lieve. Una volta apprese le principali posizioni dal fisioterapista professionista, il paziente può replicarle autonomamente o con l’aiuto dei familiari o di altri caregiver.
Nei casi di spasticità moderata o avanzata è invece suggerito un percorso mirato che, oltre allo stretching, preveda esercizi e sessioni di attività fisica adeguate alle funzionalità della persona con sclerosi multipla, così come l’impiego di impacchi freddi e di stimolazione elettrica funzionale.
Atassia
Chi la ha la SM sperimenta anche disturbi della coordinazione muscolare (atassia), un disturbo motorio che rende difficoltosa l’esecuzione di alcuni movimenti volontari poiché essi non vengono adeguatamente controllati in termini di misura e di direzione. Con la sclerosi multipla è possibile che l’atassia non consenta di stimare correttamente la distanza fra due oggetti o tra due parti del corpo (dismetria), che si attivino in maniera inappropriata muscoli che sviluppano effetti opposti (dissinergia), che si alternino in modo anormale movimenti rapidi e si presentino altre alterazioni da inadeguato controllo.
Come trattamento per l’atassia, i pazienti con SM vengono abituati a sostenere esercizi di complessità crescente, che hanno l’obiettivo di stimolare la plasticità neuronale, a livello del cervelletto.
Sclerosi Laterale Amiotrofica
Patologia degenerativa
La SLA è caratterizzata dal fatto che sia il primo che il secondo motoneurone vanno incontro a degenerazione e muoiono. La morte di queste cellule avviene gradualmente nel corso di mesi o anche anni.
I primi segni della malattia compaiono quando la perdita progressiva dei motoneuroni supera la capacità di compenso dei motoneuroni superstiti fino ad arrivare ad una progressiva perdita di forza muscolare, ma, nella maggior parte dei casi, con risparmio delle funzioni cognitive, sensoriali, sessuali e sfinteriali (vescicali ed intestinali).
Cause ed incidenza della SLA
Le cause della malattia sono sconosciute, anche se negli ultimi anni è stato riconosciuto un ruolo sempre più importante alla genetica, come fattore predisponente, che unitamente ad altri fattori (ad esempio ambientali), può contribuire allo sviluppo della malattia.
L’incidenza si colloca attualmente intorno ai 3 casi ogni 100.000 abitanti/anno, e la prevalenza è pari 10 ogni 100.000 abitanti, nei paesi occidentali. Attualmente sono circa 6.000 i malati in Italia. La malattia colpisce entrambi i sessi, anche se vi è una lieve preponderanza nel sesso maschile.
Mentre l’incidenza, cioè il numero di nuovi casi che vengono diagnosticati in un anno, rimane costante, aumenta la prevalenza, cioè il numero di persone che convivono con questa malattia in un determinato momento. Questo aumento è sostanzialmente dovuto al miglioramento dell’assistenza, al generale miglioramento delle condizioni di vita della persona malata, al cambiamento etico/culturale nei confronti delle proprie scelte di vita, di quotidianità.
Pur essendo presenti aree in cui è stato riportato un eccesso di casi rispetto a quanto mediamente atteso non è associabile il presentarsi della malattia rispetto all’appartenenza ad un’area geografica determinata.
La malattia e l’età: prevalentemente colpisce persone adulte con una età media di esordio intorno ai 60-65 anni; l’incidenza aumenta all’aumentare dell’età.
La progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica
La SLA in genere progredisce lentamente e, se ben curata, consente una qualità di vita accettabile. La gravità può variare molto da un paziente all’altro, perché diversi possono essere i muscoli colpiti, la velocità del peggioramento e l’entità della paralisi. Nel singolo malato l’evoluzione può essere valutata solo attraverso il controllo neurologico periodico (ogni 2-3 mesi). È comunque necessario essere molto cauti nelle previsioni. In genere si osserva una progressiva perdita delle capacità di movimento, che può arrivare alla completa immobilità. Anche la masticazione, la deglutizione e la capacità di parlare possono essere compromesse. Gradualmente si manifesta nel soggetto la paralisi respiratoria, cui si può ovviare solo ricorrendo alla ventilazione meccanica. Anche nelle fasi più avanzate la malattia colpisce soltanto il sistema motorio e risparmia tutte le altre funzioni neurologiche.
La SLA non compromette gli organi interni (il cuore, il fegato, i reni) né i cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto, tatto). Sono raramente toccati i muscoli che controllano i movimenti oculari e quelli degli sfinteri esterni che trattengono le feci nell’intestino e le urine nella vescica. Il pensiero, le attività mentali e le funzioni genitali sono preservati.
